Falsi miti da sfatare sullo smalto dentale e sull'igiene orale

Falsi miti da sfatare sullo smalto dentale e sull'igiene orale

Il nostro sorriso è il nostro biglietto da visita e la salute dei nostri denti, in particolare l'integrità dello smalto, è fondamentale per mantenerlo brillante e funzionale. Lo smalto, quella superficie dura e lucida che riveste la corona dei denti, è il tessuto più mineralizzato del corpo umano, incredibilmente resistente ma non invulnerabile.

 

Sebbene sia la nostra prima difesa contro carie e sensibilità, la sua natura e la sua cura sono spesso circondate da credenze popolari e false convinzioni. Molti si chiedono da cosa è prodotto lo smalto dei denti o temono che alcune pratiche comuni possano rovinare questa preziosa armatura, portando a denti demineralizzati.

 

È tempo di fare chiarezza e sfatare alcuni dei miti più radicati sull'igiene orale e sulla salute dello smalto, per garantire che le nostre abitudini quotidiane siano realmente efficaci e protettive.

 

Lo sbiancamento dei denti fa male allo smalto?

Una delle domande più frequenti che riguardano l'estetica del sorriso è se lo sbiancamento dei denti possa danneggiare irrimediabilmente lo smalto. Si tratta di un timore comprensibile, ma è importante sfatare il mito: lo sbiancamento dentale, se eseguito correttamente sotto la supervisione di un professionista o con prodotti domiciliari sicuri e validati, non compromette l'integrità dello smalto.

 

I prodotti sbiancanti professionali o da banco agiscono attraverso principi attivi come il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide, che penetrano nello smalto e liberano radicali liberi di ossigeno. Questi radicali ossidano le molecole responsabili delle macchie e delle discromie, rendendole incolori e permettendo al dente di apparire più chiaro.

 

Il danno allo smalto può verificarsi solo se lo sbiancamento viene eseguito in modo improprio, con prodotti non regolamentati, a concentrazioni eccessive o per tempi di applicazione prolungati oltre il consigliato. In questi casi, si può manifestare una sensibilità dentale temporanea o, in rari casi, un'eccessiva demineralizzazione superficiale.

 

Ciò che invece può realmente rovinare lo smalto sono pratiche scorrette come lo spazzolamento troppo energico con dentifrici altamente abrasivi, l'uso di rimedi "fai da te" abrasivi (come bicarbonato puro o limone) o l'esposizione cronica ad acidi (come nel caso dell'erosione dentale).

 

Per un sorriso più bianco e protetto, esistono soluzioni formulate per essere delicate sullo smalto, come i dentifrici sbiancanti della linea Elmex Sensitive: ad esempio, Elmex Sensitive Professional Sbiancante Delicato, oppure il dentifricio Elmex Sensibilità + Gengive Sane Sbiancante Delicato oppure Elmex Sensitive Sbiancante Delicato, che offrono un'azione sbiancante e allo stesso tempo proteggono dalla sensibilità.

 

La pulizia dei denti fa male allo smalto?

 

Un'altra preoccupazione diffusa è che la pulizia dei denti, sia quella quotidiana che quella professionale, possa in qualche modo danneggiare o "consumare" lo smalto. Anche in questo caso, la verità è l'esatto contrario: una corretta e regolare pulizia dei denti è fondamentale per proteggere lo smalto e mantenere la salute orale generale, prevenendo patologie che altrimenti lo comprometterebbero.

 

La pulizia quotidiana, eseguita con spazzolino e dentifricio, rimuove la placca batterica e i residui di cibo. La placca è un biofilm di batteri che, se non rimossa, si trasforma in tartaro e produce acidi capaci di demineralizzare lo smalto, portando alla formazione di carie.

 

Il fluoro contenuto nei dentifrici, come quelli della linea completa Elmex Protezione Carie, svolge un ruolo cruciale nel remineralizzare lo smalto e renderlo più resistente agli attacchi acidi. Una pulizia corretta che previene l’accumulo di placca senza danneggiare lo smalto dentale può essere svolta con:

 

 

Per quanto riguarda la pulizia professionale (detartrasi o ablazione del tartaro), eseguita dal dentista o dall'igienista dentale, essa è indispensabile per rimuovere il tartaro e la placca che non possono essere eliminati con il solo spazzolamento. Il tartaro, essendo molto duro e aderente, non solo favorisce l'accumulo di placca e lo sviluppo di carie, ma può anche causare infiammazioni gengivali e parodontite.

 

Gli strumenti utilizzati dai professionisti sono progettati per rimuovere il tartaro senza danneggiare lo smalto sottostante. Al contrario, l'assenza di pulizia professionale permette al tartaro di accumularsi, danneggiando progressivamente sia lo smalto che le gengive e le strutture di supporto del dente. Quindi, lungi dal nuocere, la pulizia professionale è un atto di prevenzione e cura essenziale per la longevità del tuo sorriso.

 

Lavare troppo i denti rovina lo smalto?

 

La frequenza e l'intensità dello spazzolamento sono aspetti cruciali per la salute dello smalto e dell'intera cavità orale. La convinzione che "lavare troppo i denti" possa danneggiare lo smalto non è del tutto infondata, ma è fondamentale precisare che il problema non risiede nella frequenza in sé, quanto piuttosto nell'aggressività e nella tecnica di spazzolamento.

 

Spazzolare i denti tre volte al giorno, o dopo ogni pasto principale, è generalmente la raccomandazione più comune per mantenere una buona igiene orale. Questa frequenza permette di rimuovere tempestivamente placca e residui alimentari, prevenendo la formazione di carie e l'infiammazione gengivale. Non è il numero di volte che si spazzola a rovinare lo smalto, ma come lo si fa.

 

Un'eccessiva aggressività, l'uso di spazzolini con setole troppo dure (medium o hard sono spesso sconsigliati a favore di soft o ultra-soft), o una tecnica di spazzolamento scorretta (ad esempio, movimenti orizzontali e vigorosi anziché delicati e verticali/circolari) possono causare danni meccanici allo smalto e alle gengive. Questo può portare a:

 

  • Abrasione dello smalto:un'usura fisica della superficie dentale.
  • Recessioni gengivali: il ritiro delle gengive, che espone la radice del dente e può aumentare la sensibilità.
  • Lesioni da spazzolamento: piccole abrasioni o ferite sulle gengive.

 

È quindi cruciale concentrarsi sulla qualità di come si spazzolano i denti piuttosto che sulla quantità. Una tecnica delicata ma efficace, che pulisca ogni superficie del dente senza esercitare troppa pressione, è la chiave. Utilizzare uno spazzolino a setole morbide e un dentifricio non abrasivo è la scelta migliore per proteggere lo smalto.

 

Infine, è opportuno ricordare che è essenziale prendersi cura dell’igiene orale fin dalla più tenera età, insegnando a lavare i denti ai bambini con gli strumenti, i prodotti e le modalità più corrette.